PARLANDO DI RELAZIONI…
Incontro con Chiara e
Manu(relazione in una coppia di sposi), Giulia(relazioni di amicizia) e
Alessandro, seminarista del PIME(relazione con Dio).
COSA C’ENTRA LA FEDE NELLE
RELAZIONI?
Alessandro
Nella mia vita distinguo chiaramente due periodi, prima e
dopo il seminario. Ma per quanto riguarda la fede noi non possiamo valutare chi
ha più o meno fede, solo Dio lo sa!Quindi non è detto che un seminarista o un
prete ne abbia più di un laico.
Avere fede non è legato al fare, ma all’essere, al farsi
cambiare da Dio. Quindi presuppone l’accettazione del mio essere fragile,
dell’aver bisogno di qualcosa, di qualcuno per completarmi. Noi abbiamo un
tesoro che però è conservato in vasi d’argilla che devo dare in mano a qualcuno
affinché non si rompano.
Tutti siamo alla ricerca di sentici amati.
Giulia
Avere degli amici con cui fare un cammino di fede permette
di instaurare relazioni vere che crescono grazie alla fede.
Ho sempre sperimentato la Provvidenza: mi fido di Te perché
provvedi a me in tutto e per tutto. Cerco sempre di riconoscere lo “zampino di
Dio” in ciò che vivo: senza la prospettiva della fede alcune situazioni non
riuscirei a leggerle.
Fedeltà: ti sono fedele anche se mi tradisci, anche se ci
perdiamo
Fiducia: nel fatto che l’altro può dare il massimo nella
relazione, anche quando non riesce in uno specifico momento
Chiara e Manu
La fede ci ha permesso di riconoscerci: ognuno aveva le sue
amicizie, ma nei momenti di fede ci riconoscevamo e quando abbiamo deciso di
fidanzarci abbiamo avuto la percezione chiara che qualcosa di nuovo e di diverso stava iniziando! Eravamo e
siamo in tre: con noi cammina Gesù che ci guida nelle decisioni più semplici e
in quelle più impegnative. Ed è Gesù che ci permette di riconoscerci dono l’uno
per l’altra, anche se siamo molto diversi, è Lui che ci permette di
incontrarci. Senza l’altro non riusciremmo ad essere pieni fino in fondo. La
fede ci permette di rileggere la nostra storia, ti rimette al centro, permette
di gioire davvero. La fede e la fiducia sono dentro ogni relazione!
Don Andrea: La fede non è un dettaglio, una parte di una
relazione, ma è il tutto, dà luce a tutta l’esperienza relazionale.
IL DIALOGO NELLA RELAZIONE
Giulia
Il dialogo è fondamentale: esiste solo quando guardo negli
occhi, quando posso muovere le mani, quando allungo o accorcio le distanze
sociali. Nel dialogo ascolto e parlo di me, anche se a volte ci vogliono anni
per dire delle cose di sé.
Gli amici sono coloro che restano accanto all’altro anche
quando sanno che l’amico sta sbagliando.
Il dialogo permette il perdono che è ciò che libera l’anima.
Chiara e Manu
Nel matrimonio si
sperimenta la bellezza del dialogo, ma è un ‘arte che si impara passo-passo
perché non è semplice dirsi tutto, farlo nei modi giusti…nel dialogo, infatti,
ci si può anche ferire. In ogni caso è proprio il dialogo che permette di
risolvere le questioni.
Stiamo facendo un’esperienza in un gruppo di spiritualità
familiare che ci ha insegnato il “dovere di sedersi”: cioè di sederci, fisicamente,
una volta al mese, spegnendo tutto, e guardandoci negli occhi, parlare di noi
secondo queste regole:
·
Imparare ad ascoltare
·
Frenare il desiderio di intervenire
·
Dialogare senza rimproverarsi
·
Essere sinceri
·
Riconoscere l’altro come interlocutore valido
·
Essere disponibili al cambiamento
In questo dialogo ci costruiamo, in questo dialogo ti metti
a nudo: ciò spaventa, non è scontato, ma è fondamentale perché dalle cose che
ci si dice nasce qualcosa di nuovo. Anche quando ci si ferisce poi nella dimensione
della fiducia si cresce.
Per una coppia il dialogo è fondamentale anche con persone
esterne alla coppia che sappiano dare una dritta.
Alessandro
Le relazioni sono la cartina tornasole delle scelte.
Il dialogo nelle relazioni permette la libertà che riveste
un ruolo fondamentale.
Nella relazione col padre spirituale il dialogo è
essenziale: non è una relazione di amicizia, è di paternità e figliolanza, è di
intimità.
Io vivo in una comunità di 42 persone provenienti da 13
Paesi diversi, ma il tessuto umano è lo stesso per tutti e lo sforzo del
dialogo è quello di lasciarsi toccare.
Don Andrea: la parola dialogo etimologicamente riporta allo
scavare, per seminare, per porre le fondamenta. Il dialogo non può rimanere in
superficie.
LA CASTITA’ NELLA RELAZIONE
Chiara e Manu
“Non c’è nulla di più arduo che amarsi. E’ un lavoro, un
lavoro a giornata”
Castità significa avere un rapporto nel quale non c’è uso
reciproco l’uno dell’altra, ma c’è una vera relazione d’amore nella quale
l’altro non è un oggetto per il mio piacere personale, ma è un dono per
scoprire qualcosa di più grande.
Questo implica uno scavarsi dentro, un amore disinteressato
che rispetta i tempi dell’altro nell’intimità nella consapevolezza che quel
gesto è unico e non va sprecato…è fin troppo facile bruciare alcune tappe!
Da fidanzati pensavamo che l’amore casto fosse arrivare al
matrimonio prima di avere un rapporto, invece abbiamo scoperto che vuol dire
rispetto, amore, riconoscenza, avere un dialogo anche sulla nostra intimità con
un trasparenza disarmante. Noi però non abbiamo vergogna l’uno dell’altra, non
abbiamo vergogna di avere tempi diversi ed esigenze diverse.
Alessandro
Le pulsioni sono comuni a tutti, anche ai preti e ai
seminaristi! E’ un cammino accompagnato dalla consapevolezza di essere fragili
e di non bastare a se stessi.
Le relazioni devono in fatti essere libere, senza il
controllo dell’altro: l’esempio di tutto questo è Gesù!
Rileggete il brano dell’adultera (Giovanni 8)
Quando m i chiedono: “Ma come fai a rinunciare?”…siccome non
lo so, sorrido e vado avanti!
Giulia
“Maria custodiva tutte queste cose serbandole nel suo cuore”
Custodire vuol dire governare, governare anche i propri
pensieri. Castità nell’amicizia per me è
non presumere mai di sapere cosa pensa l’altro, non coltivare pensieri
cattivi che normalmente arrivano, ma vanno arginati.
In ogni relazione è infatti fondamentale il desiderio di
volerla vivere
Don Andrea: castità è la virtù che salva dall’egoismo e fa
rimanere nella logica del dono. Sembra una mortificazione, ma in realtà indica
una gioia più grande e più bella!
“Come può funzionare la relazione tra due persone nella
quale una delle due non è credente?”
Alessandro: Chi non crede comunque si realizza in Gesù,
anche se non lo sa! Non è una relazione meno bella perché Gesù c’è comunque,
che uno ci creda o no. Io ho delle belle
amicizie anche con persone che non credono.
Don Andrea: Noi cristiani cattolici non abbiamo la prerogativa delle buone
relazioni. Una relazione positiva si riversa anche sulle altre…se la nostra
relazione con Dio è positiva, si riversa nelle altre relazioni che ho anche se
non parlo espressamente di Dio e di ciò in cui credo.
Manu: la mia ricchezza si riversa se io mi lascio illuminare
dalla relazione con Gesù, si vede che questa esperienza ti dà Gioia!
Giulia: io sono diversa grazie alla relazione che ho con Dio
e l’altro lo vede. Funziona così anche con altri valori. A volte chi la pensa in modo diverso da te ti aiuta a
riconfermare le scelte che hai fatto.